Adriana Zarri, monaco in dialogo

di Giannino Piana

Il 26 aprile Adriana Zarri avrebbe compiuto cento anni. Amica di molti di noi, è una delle figure spirituali piú originali e interessanti del secolo scorso che ha molto da insegnare a chi sa ascoltare e porsi in dialogo; contemplare e costruire relazioni. Ringraziamo Giannino Piana, che con lei ha condiviso esperienze e studio, di ricordarla per noi nella sua personalità, nella sua spiritualità e nel suo pensiero.

Il mondo interiore di Adriana Zarri, una vera mistica del nostro tempo, non è facile da decifrare. Sebbene siano molti i testi di spiritualità che ci ha lasciato – alcuni dei quali di rara intensità1 – la sua figura di donna votata alla vita monastica risulta a chi l’ha conosciuta da vicino (e per un lunghissimo periodo della sua esistenza) caratterizzata da mille sorprendenti sfaccettature che non si lasciano imbrigliare dentro una scrittura, sia pure carica sempre di un’impronta fortemente personale, come la sua.
La ricchezza della personalità e la estrema varietà degli interessi coltivati confluivano in lei attorno a un asse fondamentale, che dava unità alla sua esistenza: la ricerca insonne di Dio in un rapporto stretto con la terra in tutte le sue componenti, dagli uomini agli animali al mondo vegetale, aderendo alle radici contadine, che hanno segnato profondamente la sua identità umana e religiosa2. È sufficiente ricordare la passione di Adriana per i gatti e, finché le è stato concesso dalla salute, l’allevamento degli animali da cortile e la coltivazione dell’orto.
Ad avvalorare questa visione vi è poi il suo essere donna: l’appartenenza di genere si riflette decisamente anche sulla sua spiritualità, che ha i connotati di una spiritualità al femminile. Anche a questo proposito emerge tuttavia l’originalità di Adriana: la sua adesione alle lotte femministe è stata infatti sempre contrassegnata da un vero (e profondo) coinvolgimento e insieme dalla rivendicazione di una grande libertà e indipendenza di giudizio.
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1 Tra le opere piú significative vanno ricordate: È piú facile che un cammello… Gribaudi, Torino 1975; Nostro Signore del deserto. Teologia e antropologia della preghiera, Cittadella, Assisi 1978; Erba della mia erba. Resoconto di vita, Cittadella, Assisi 1981; Un eremo non è un guscio di lumaca, Einaudi, Torino 2011; Quasi una preghiera Einaudi 2012.
2 Cfr. Con quella luna negli occhi, Einaudi 2014.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Nel cuore di una spiritualità della vita quotidiana
  • La dimensione trinitaria
  • Due attitudini esistenziali: ascolto e ricettività
  • La preghiera e l’eremo