Ipotesi sulla spiritualità umana

di Dario Beruto

La spiritualità umana: enigma di un mondo che cambia è stato l’argomento di alcune riflessioni condivise con i lettori, pubblicate nel quaderno dello scorso giugno. Ovviamente l’enigma posto da quelle riflessioni non solo non ha trovato risposte, ma è diventato un nodo che ha prodotto in me nuove domande e nuovi dubbi. Un’amica l’ha trovato normale perché, di fronte alla spiritualità umana, alla dimensione spirituale, impronta di un Dio-creatore, noi siamo come dei ciechi. Tuttavia, nell’attuale società globalizzata, dove tutto, intorno e dentro di noi, avviene con ritmi sempre piú vorticosi, in molte donne e uomini di tutti i giorni non si è ancora sopito il desiderio di cercare e ricercare il senso e il significato di un oltre a cui la spiritualità, qualunque cosa essa sia, aspira.

Un personale cammino di ricerca

Certo, se resta vero che nei confronti della spiritualità, umana o in generale, siamo come dei ciechi e che l’interrogarci non trova risposta, se si sposta, invece, l’accento sul cercare il significato di un oltre alla realtà del qui e ora, sul desiderio di dare un senso alla spiritualità umana, qualunque cosa essa sia, quella ricerca appare allora come un processo, un cammino da compiere.
In questa prospettiva, la spiritualità acquista una natura dinamica e non statica: non si tratta piú di definire che cosa sia la spiritualità, perché in un processo le relazioni tra le varie componenti coinvolte sono piú importanti delle singole parti considerate separatamente.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Tra evoluzione naturale e culturale
  • Rapporto uomo-natura
  • La spiritualità giova alla sopravvivenza
  • Il mito di Mirra