Personalismo e autorità mondiale – 1

di Patrizia Pollio

La prima generazione di galli ha considerato il filosofo francese Jacques Maritain (1882-1973) uno dei grandi maestri di riferimento per il pensiero sociale cristiano. Molto apprezzato al suo tempo e personale amico di Paolo VI, Maritain ha seguito il destino di molti nell’oblio da parte del pubblico non specialistico. Ringraziamo Patrizia Pollio, studiosa di filosofia contemporanea, autrice di questo saggio che, nell’attività americana del filosofo, trova le premesse per un’autorità mondiale come salvaguardia della pace.

Il presente lavoro1 si propone di analizzare la concomitanza tra l’impegno di Jacques Maritain nella ricerca della possibilità di costruire la pace mondiale e della necessità di riconoscere a ogni essere umano pari dignità nel contesto americano in cui egli si muove. Questa ricerca, condotta soprattutto su materiale di archivio non ancora pienamente esplorato, ha messo in evidenza l’approfondimento di alcune tematiche, in particolare circa i diritti umani e le strutture sovranazionali, come anche un mutamento, non indifferente, del lessico politico di Maritain, dovuto presumibilmente in alcuni casi sia a un cambiamento di prospettiva sia alla necessità, legata al periodo storico, di essere compreso da un pubblico piú vasto.

Per la prima volta in America

Maritain attraversa l’oceano verso l’America per la prima volta – chiamato da Étienne Gilson (1884-1978, filosofo francese) per tre mesi all’Institut d’Études Médiévales di Toronto in Canada – nel dicembre del 1932, pieno di speranza per quel grande continente, come ricorda in una lettera all’amico Mortimer Adler2:

[…] La prima volta che ho fatto la traversata, nel dicembre 1932, durante la quale ho visto la tempesta piú incredibile della mia vita, gli stewards del [transatlantico] Bremen pensavano che il loro ultimo giorno fosse arrivato, ho trascorso tutto il tempo del viaggio a pensare all’America come all’ultima risorsa della civiltà, a pregare per essa come per un paese amato, pieno di mistero e desiderio, e sul quale Dio ha dei grandi progetti3.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Cristianesimo e democrazia
  • La società personalista e comunitaria
  • Un’incarnazione evangelica

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1 Questo contributo è una rielaborazione del saggio pubblicato nel 2016 con il titolo Diritti umani e strutture sovranazionali. L’esperienza di Jacques Maritain in Marcianum, anno X (2014) nn 1-2, pp 103-127.
2 Mortimer Jerome Adler (1902 – 2001) docente di Filosofia del diritto all’Università di Chicago. Presidente e co-fondatore con Max Weismann del Centro per lo Studio delle Grandi Idee. Presidente del Comitato di Redazione della Encyclopedia Britannica. Fondatore dell’Aspen Institute.
3 Lettera ad Adler, dicembre 1940 (Adler, Mortimer J., Papers 1914-1995: Correspondence, Jacques Maritain 1933-1950 [Box 29], Special Collections Research Center, University of Chicago Library). Quando non diversamente indicato, le lettere provengono della Biblioteca di Chicago e le traduzioni sono mie con il prezioso aiuto del prof. Letterio Mauro dell’Università di Genova. La corrispondenza tra Maritain e Adler è inedita, a eccezione dei brevi stralci di lettere presenti in questo saggio, ed è in traduzione il carteggio tra i due filosofi a opera del prof. Mauro e mia.