Un’esperienza culturale per gli altri

di Manuela Poggiato

Tutto ha inizio nel 2005 a Milano, al Touring Club italiano, nella storica sede al 10 di corso Italia, da un’idea di GianMario Maggi con lo scopo, ancora oggi citato sul sito dell’iniziativa, di

valorizzare e promuovere la conoscenza dei beni culturali, garantendo l’accesso a un ampio pubblico, sensibilizzare all’esperienza di cittadinanza attiva, diffondendo la consapevolezza che il patrimonio artistico del Paese è un bene comune e che è compito di tutti prendersene cura.

Questo è Aperti per voi. Allora i volontari erano 25: Maria, Giorgio, Giuseppe… Oggi sono 2.200, hanno di gran lunga superato i confini milanesi, sono sparsi in tutta Italia.
I luoghi in cui accolgono i visitatori, oltre 18.500.000 in un anno, sono 84 in 34 città diverse di 13 regioni. La mia avventura con Aperti per voi è iniziata due anni dopo proprio davanti a uno di questi luoghi, San Giovanni in Conca, un rudere situato in una piazza a due passi dal duomo di Milano, che nessuno guarda e in cui non c’è, apparentemente, nulla da vedere, ma di cui noi volontari mostriamo tutto. Lí, ho trovato, per caso, un volantino: «Vuoi diventare volontario per il Patrimonio Culturale Italiano? Ti aspettiamo…» Non c’è voluto nulla, il Touring mi ha chiamato subito, ho fatto incontri di formazione, letto libri affascinanti, visto molteplici immagini che in primo luogo hanno arricchito me. All’inizio sono stata affiancata a un tutor – Giuseppe, piccolino, pochi capelli, baffi pepe e sale – che con calma estrema mi ha raccontato che cosa deve fare, che cosa non deve fare il volontario. Ho dedicato interi pomeriggi a questa attività, spesso al freddo per non danneggiare le opere esposte, e sempre in piedi perché il volontario segue, con discrezione, le persone, le osserva, ci parla… A fine turno spesso sono stanca, certo, ma contenta.
L’8 dicembre scorso ero a san Maurizio al Monastero maggiore, sicuramente meno nota di quanto meriterebbe, con altri cinque volontari e abbiamo accolto poco piú di mille persone nelle sole quattro ore di apertura del pomeriggio facendo tutto l’opposto di quello che il volontario è chiamato a fare, buttar fuori causa il sovraffollamento, mentre noi siamo lí per rendere disponibili, mostrare, invitare a entrare, in una parola – che di questi tempi va poco di moda – accogliere gratuitamente chi vuol visitare chiese, palazzi storici, aree archeologiche, ma anche musei e case di riposo, altrimenti chiusi o aperti in orari molto ridotti e scomodi per la visita.
Capostipite e tuttora fiore all’occhiello dell’iniziativa è l’ex convento di clausura milanese di san Maurizio al Monastero Maggiore, emozionante chiesa monastica divisa in due e completamente affrescata dai migliori pittori lombardi nel 1500. Oggi, nel post Covid, periodo durissimo anche per la nostra iniziativa, Aperti per voi accoglie il pubblico da Bergamo a Udine, passando per Genova, Oristano, Brindisi senza dimenticare Roma dove i volontari di Aperti per voi sono presenti al Quirinale, alla Farnesina e nella tenuta presidenziale di Castelporziano. Sul sito dell’iniziativa dove i volontari vedono i loro turni, vicino all’immagine di san Giovanni in Conca campeggia questa frase: «La soddisfazione di un volontario è quella di far contenta della gente».
Io la sperimento tutte le volte questa soddisfazione ed è proprio per questo che inizio il mio turno con uno stato d’animo, ma all’uscita sono sempre piú felice di aver fatto contenta la gente, averla fatta partecipare a un’esperienza storica e artistica impossibile senza questa iniziativa. Se confrontiamo, da cittadini, la differenza di umore che ci viene dal trovare chiusi luoghi d’arte e di storia cosí importanti, o di trovarli aperti e accoglienti, magari viene perfino voglia di provare a farcene protagonisti.

www.touringclub.it/apertipervoi